La Fabbrica del Vapore e il Comune di Milano propongono fino al 29 settembre annunciano l’apertura al pubblico, mercoledì 11 giugno, della mostra Emanuele Giannelli, Il Caos e l’Uomo. Contemporanea tensione.
Emanuele Giannelli, scultore di fama internazionale

Emanuele Giannelli, scultore italiano di fama internazionale, conosciuto per le sue sculture monumentali che hanno come soggetto l’uomo contemporaneo nel suo processo di ibridazione con la tecnologia e lo sviluppo tecnologico basa la sua opera su figure maschili che con i loro caratteri distintivi sono alla base della riflessione dell’artista: mai critica, ma che pone queste figure nel riflesso di uno specchio dell’arte volto a restituire una visione dell’umanità caratterizzata dal cambiamento e dall’adattamento della società in cui vive, ed è anche per questo che il titolo della mostra si concentra sulle parole “caos” e “uomo” in “contemporanea tensione”, un’esplicazione che vuole raccontare la cifra creativa e la visione da cui nascono le figure di Giannelli, e anche il loro essere possenti, imponenti, monumentali.

La Fabbrica del Vapore a Milano, polo culturale ed espositivo
La Fabbrica del Vapore di Milano, oggi polo culturale ed espositivo del Comune meneghino, nasce come complesso industriale di prodotti rotabili tranviari e ferroviari. La sua matrice di opificio industriale ben si coniuga con gli uomini di Giannelli che nascono come figli della rivoluzione industriale e tecnologica, indossano in molti casi occhialini da saldatore, segno inequivocabile della loro appartenenza all’epoca industriale, e altri sono la visione trasognata dei “colletti bianchi”.
In questa direzione, la Fabbrica del Vapore, è uno spazio che esalta ancora di più questa essenza di modernità, contemporaneità e visionarietà delle opere di Giannelli.
«La mostra di Emanuele Giannelli alla Fabbrica del Vapore rappresenta un ulteriore tassello del percorso che il Comune sta portando avanti per valorizzare la produzione artistica contemporanea all’interno dei propri spazi culturali – spiega Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano – Le opere di Giannelli, capaci di unire forza plastica e riflessione sul presente, trovano in Fabbrica del Vapore un contesto ideale per un confronto aperto con la città e con il pubblico. Questa mostra conferma il ruolo strategico della Fabbrica del Vapore come polo culturale multidisciplinare, luogo di sperimentazione, ricerca e dialogo tra linguaggi artistici diversi».
50 opere di Giannelli alla Fabbrica del Vapore di Milano
Le sculture di Giannelli creano un percorso espositivo sorprendente, efficace ed esaustivo per il pubblico, che prevede l’installazione di circa cinquanta opere, suddivise tra singole e gruppi scultorei. Anche l’allestimento è immaginato per offrire degli spazi di osservazione privilegiati ai visitatori, e l’intento è di creare un’atmosfera – tra allestimento e illuminazione – che consenta al pubblico di entrare nello spirito del luogo, dove l’invito è a fermarsi nello spazio dell’arte e a creare un dialogo con le figure di Giannelli e favorire una visita lenta e immersiva della mostra.

Con l’idea di esaltare il carattere dell’uomo e il caos in cui vive nell’attuale società contemporanea, la mostra presenta una serie di sculture e gruppi scultorei quali: i Kiribati; i Korf; i Sospesi; gli Stati di allerta; Mr. Arbitrium Mirrored; i Monkey Tribù; The Watcher; i Dizzy; i Cacciatore di Batteri.
Come nessun altro scultore, Giannelli, vede l’uomo del suo tempo ibridato, intriso, ossessionato dalla tecnologia che si interpone tra il suo essere, il suo sentire, le sue emozioni e i suoi sentimenti, che vengono modificati, sostituiti e processati creando un’altra entità del vivere: quella immersa in ciò che accade oggi e ora, nel nostro tempo, e che non è giusta o sbagliata, perché l’artista non giudica, semplicemente osserva e fa osservare. Per Giannelli è necessario costruire un’umanità che conduca l’uomo al di fuori di quel processo che lo rende l’insignificante ingranaggio di un meccanismo industriale, in questo caso non c’è una “fabbrica” dell’uomo, ma una visione della diversità. Quella diversità che Erasmo da Rotterdam sintetizzò scrivendo che le idee migliori non sono figlie della ragione ma di una lucida e visionaria follia.

Particolare attenzione è stata riservata all’allestimento delle opere, sviluppato a partire dai principi di design umanistico che guidano il lavoro dei designer Paolo Nava e Luca Arosio del rinomato studio Nava + Arosio di Milano. Il percorso espositivo è stato concepito per coinvolgere attivamente lo spettatore, offrendogli la possibilità di vivere l’esperienza sia come osservatore consapevole, sia — qualora lo desiderasse — di diventare parte integrante dell’allestimento, trasformandosi in presenza attiva nello spazio. In questo modo, ogni visitatore può trovare un luogo in cui riflettere, emozionarsi o esprimere il proprio talento, in un dialogo aperto e personale con le opere di Gianelli.
Questo è stato reso possibile grazie al progetto illuminotecnico di WAVE Light Studio del lighting designer Germano Monguzzi che grazie alla sponsorizzazione di PUK Italia Group ha concepito degli effetti luminosi notturni, che caratterizzano le opere con una visione drammatica, coinvolgente e stupefacente delle singole figure e dei gruppi scultorei.

Nella “sala Bianca” gli apparecchi di illuminazione sono di ILMAS, azienda specializzata nella produzione di apparecchi di illuminazione da interno, che con l’occasione presenta una nuova gamma di proiettori con ottiche dedicate all’arte.
Testo inedito di Fabio Genovesi
La mostra di Milano alla Fabbrica del Vapore sarà eccezionalmente accompagnata da un testo inedito dello scrittore italiano Fabio Genovesi che racconterà la sua visione delle opere di Giannelli. In catalogo anche il saluto dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi e della Direttrice della Fabbrica del Vapore, Maria Fratelli.

La mostra è resa possibile grazie al sostegno di LEGANCE, di PUK Italian Group di Milano, di studio Nava + Arosio, di WAVE Light Studio, di Ecocontract, di Tecnika, di Verde Profilo e di Circle Dynamic Luxury Magazine e di Studio Antonio Rafanelli.
massimo terracina

