Luxardo

Luxardo, un percorso tra storia, tradizione e innovazione

Luxardo, un nome che a molti dirà qualcosa, ad altri meno. Ma è un nome importante per il panorama dei liquori italiani.
Alambicchi di rame a ciclo discontinuo, tinaie di affinamento, marascheti, magazzini di stoccaggio e moderni impianti di imbottigliamento sono i pilastri sui quali si fonda la distilleria Luxardo, oggi come in passato.

È questa una delle poche società europee, che producono bevande alcoliche, ancora di proprietà della stessa famiglia, che esporta le sue specialità in 90 paesi diversi.
La fabbrica di Torreglia è  un luogo in cui tradizioni secolari incontrano metodi di produzione all’avanguardia.

Luxardo

Luxardo: dal 1821 a Zara ai giorni nostri a Torreglia

La storia inizia nel lontano 1821 a Zara, quando grazie alla caduta della Serenissima nel 1797 e con la presa di potere dell’Austria, la città fu elevata a capitale del Regno di Dalmazia.
Quale rappresentante consolare del Regno di Sardegna, futuro nuovo Regno d’Italia, vi fu inviato un patrizio genovese, Girolamo Luxardo, che si trasferì con la famiglia nel 1817.
Come consuetudine delle donne di quel tempo è la moglie di Girolamo, Maria Canevari, a produrre liquori in casa, prestando la massima attenzione ad una bevanda che nella cittadina dalmata era conosciuta e prodotto nei conventi sin dal Medioevo, col nome di “Rosolio Maraschino”.

Luxardo

Il liquore prodotto fra le mura domestiche era di ottima qualità ed è stato proprio grazie a questo successo che nacque la fabbrica destinata alla produzione di Maraschino.
Girolamo infatti, in 8 anni di lavoro e ricerca per il perfezionamento del prodotto, arrivò nel 1829 ad ottenere un privilegio da parte dell’Imperatore d’Austria che riservava all’inventore la produzione esclusiva di tale tipo di liquore per 15 anni.
Una conferma della qualità superiore del liquore Luxardo, ditta che ancora oggi si onora di portare nella sua ragione sociale la denominazione di: PRIVILEGIATA FABBRICA MARASCHINO EXCELSIOR.
Con l’annessione di Zara al Regno d’Italia dopo la prima guerra mondiale, la Luxardo divenne una delle più importanti distillerie del paese.

Luxardo

Purtroppo però, la seconda guerra mondiale portò alla quasi totale distruzione dello stabilimento per pesanti bombardamenti anglo-americani. Gli abitanti della città furono obbligati a partire esuli verso la penisola, ma molti morirono: tra loro Pietro Luxardo e il fratello Nicolò con la moglie, annegati nel mare di Zara..

Distrutto lo stabilimento, dispersa la famiglia, sembrava che l’attività della Luxardo fosse destinata a cessare. Il resto della famiglia sopravvissuta riuscì a fuggire in Italia, lasciando dietro di sé tutte le loro cose che furono presto confiscate dai partigiani. Ma grazie al coraggio dell’unico dei fratelli superstiti della quarta generazione, Giorgio Luxardo, nel 1947, assieme al giovane Nicolò III, della quinta generazione, l’attività fu ripresa con la costruzione dello stabilimento di Torreglia, iniziando così un nuovo capitolo della storia di questa ingegnosa famiglia.

Luxardo

Con l’aiuto del resto della V generazione e con un forte senso di appartenenza familiare, l’azienda è riuscita a rialzarsi dopo le innumerevoli, devastanti vicissitudini che ha dovuto affrontare negli anni precedenti. Con il ristabilimento di buoni rapporti con agenti e distributori affidabili, sia in Italia che nei mercati di esportazione in tutto il mondo, i diversi prodotti Luxardo sono presto tornati ai vertici delle proposte di molti bar.
Pensate che il Luxardo Maraschino Originale è ancora prodotto secondo la formula creata da Girolamo Luxardo nel 1821.

Luxardo

Il frutto viene raccolto tra la fine di giugno e i primi di luglio e viene portato allo stabilimento dove subisce una pressatura morbida in modo che possano essere separate le varie componenti del frutto.

Il sugo delle marasche, le foglie ed altre componenti vegetali vengono messe in infusione alcolica in tini di legno poroso. Dopo almeno due anni di macerazione, entrano in scena gli alambicchi di rame, dove si procede alla distillazione a vapore con frazionamento delle teste e code. Viene conservato solo il “cuore”, il distillato di Maraschino, che viene posto a sua volta in tini per l’affinamento definitivo.
L’ultima fase consiste nella trasformazione in liquore, mediante aggiunta di sciroppo di acqua e zucchero raffinato.

Luxardo

Una particolare attenzione è posta al legname con cui sono costruiti i tini.
Le prime fasi della lavorazione avvengono tutte in tini di larice, cioè in un legno poroso che garantisce una forte ossidazione e impartisce al prodotto un particolare bouquet.
Tutte le fasi successive di invecchiamento invece avvengono in tini speciali di frassino. Infatti una delle caratteristiche del Maraschino è quella di essere un liquore trasparente, che non deve perdere tale sua caratteristica nemmeno nel corso dell’affinamento.
Trasparente, con profumo tipico di marasca di eccellente intensità aromatica, fine e ben amalgamato, senza note aggressive.
Il gusto è tipico di marasca, armonioso ma deciso, inconsueto nei liquori dolci per la stoffa del distillato, chiaramente percepibile nonostante la gradazione moderata. Grande rotondità del sapore, e sorprendente persistenza aromatica.

Luxardo

La bottiglia slanciata di colore verde smeraldo dal tappo rosso viene ancora oggi impagliata a mano in azienda, così come ai tempi di Zara. Un accorgimento che serviva a prevenire le rotture durante le spedizioni. Sull’etichetta si trovano raffigurate alcune delle medaglie vinte nelle competizioni internazionali dalla metà del XIX secolo ad oggi, così come la firma di Girolamo Luxardo con la “G” capovolta.
Uno stratagemma che serviva a prevenire le prime contraffazioni. Il Maraschino Luxardo può essere utilizzato come ingrediente in numerosi cocktail internazionali oppure gustato liscio come after-dinner.

luxardo


Oltre al Maraschino originale, in produzione, troviamo Limoncello, Sambuca dei Cesari, Amaretto di Saschira, Bitter bianco, Triplum triple sec, aromi, infusi e distillati per la cockteleria, e tanto altro.

A fianco dello stabilimento, ecco l’ultima novità pensata per tramandare la tradizione e la memoria: un museo che consente di ripercorrere la storia della realtà industriale e personale della famiglia Luxardo, i processi produttivi di alcuni prodotti come il Maraschino Originale ed il cherry Sangue Morlacco, le tragedie della guerra e la nuova realtà produttiva.
Infine, l’attuale successo di un liquore esportato in oltre 90 diversi mercati.
Il museo Luxardo, inaugurato nel 2023, è ospitato nel complesso industriale della Luxardo S.p.a. di Torreglia, con ingresso diretto dal negozio in via Romana, 46.
La visita al Museo regala oltre 200 anni di storia della Girolamo Luxardo. 

Luxardo

È un museo di impresa, ma anche testimonianza della storia di una famiglia che ha attraversato tre secoli, dal fondatore Girolamo, nato nel 1784, ai giorni nostri. La prima distilleria a Zara nel 1821 e la nascita del Maraschino. Il successo ed i riconoscimenti ottenuti, che hanno fatto conoscere questo liquore nel mondo, ormai divenuto sinonimo di Luxardo.

Due guerre mondiali, la distruzione, l’esodo da Zara, ma anche la rinascita nel secondo dopoguerra a Torreglia. Un museo aperto al pubblico che vi porterà all’interno del mondo Luxardo. Durante il percorso avrete la possibilità di ripercorrere la storia della realtà industriale e personale della famiglia Luxardo, i processi produttivi di alcuni prodotti come il Maraschino Originale ed il Sangue Morlacco, le tragedie della guerra e la nuova realtà produttiva. Il successo di un liquore esportato in mezzo mondo.

La visita al Museo è gratuita.

Che vi piacciano o no i cocktail, Luxardo resta un esempio di industriosità, creatività, tenacia, dalla storia affascinante.

massimo terracina

Share via
Share via