Gardena
Opera di Eva Giolo

Biennale Gherdëina 9. The Parliament of Marmots: il festival di arte contemporanea in Val Gardena

Sono le Dolomiti della Val Gardena, patrimonio dell’Umanità, ad ospitare la mostra che porta lʼarte contemporanea internazionale tra queste vette e che si articolerà in diversi spazi da Ortisei per espandersi nelle zone circostanti della vallata. Aperta al pubblico dal 31 maggio al 1 settembre 2024, alla manifestazione parteciperanno 35 artisti provenienti da varie parti del mondo.

È il contesto perfetto per apprezzare e capire il senso di questa esposizione.
Siamo in Alto Adige, un paesaggio meraviglioso: le ripide rocce del Sassolungo e l’imponente massiccio del Gruppo Sella sono i simboli della Val Gardena
Ortisei, Selva e Santa Cristina, sono le località immerse nel verde e incorniciate da un panorama di pietra calcarea chiara e ripida che offrono ai loro ospiti sia in estate che in inverno numerose attività, sportive e culturali.

La Val Gardena ha la sua biennale

Fondata da Doris Ghetta nel 2008, la Biennale Gherdëina commissiona e produce opere dʼarte contemporanea, esposte a Ortisei e nel territorio circostante, favorendo il dialogo tra lʼinnovazione e la rinomata tradizione della scultura in legno della valle, punto di partenza della manifestazione.

«Le tematiche al centro di questa edizione della Biennale Gherdëina – spiega Lorenzo Giusti curatore della mostra – sono tre: il selvaggio come dimensione creativa, il multispecismo come traiettoria del divenire e la montagna come terreno di incontro e come dimensione narrativa.

Le artiste e gli artisti che si riuniranno in Val Gardena fondano la propria ricerca sullʼesperienza concreta del bosco, del cammino, dellʼisolamento, della montagna, della materia, del corpo, della connessione con le diverse specie animali e dellʼempatia con il mondo naturale. Deconcettualizzando lʼidea di natura a vantaggio di una dimensione esistenziale dellʼesperienza artistica, The Parliament of Marmots darà voce a una variegata comunità artistica, rappresentativa di unʼarea culturale vasta che connetterà le Dolomiti con lʼEuropa continentale, il Nord Africa e il Medio Oriente.».

Contenuta nelle dimensioni ma maturata negli anni fino a divenire uno degli appuntamenti più attesi nel panorama artistico europeo, prende in prestito il suo titolo “Il Parlamento delle Marmotte” da uno dei più affascinanti miti ladini delle Dolomiti, che racconta la vicenda dei Fanes, popolo mite e pacifico il cui regno si estendeva oltre le sette montagne ai confini del mondo. Il segreto della loro prosperità stava nellʼalleanza con le marmotte che abitavano lʼomonimo altopiano.

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Sara Ouhaddou

Quando lʼalleanza fu rotta a causa di una principessa che si vergognava del patto stabilito con gli animali, i Fanes andarono incontro a sventure e conflitti che portarono inevitabilmente al declino del regno. L’area del Parlamento delle Marmotte (“Parlamënt dles Montanioles” in ladino) non è solo un mito, ma è anche un altopiano meravigliosamente conservato a 2.000 m di altitudine caratterizzato da lastre di roccia che formano una particolare arena naturale.

La funzione principale degli arcaici miti era di descrivere il complesso rapporto di queste comunità con il tema dell’ ”anima”: lʼanima della natura, lʼanima del mondo, della cui presenza sono permeate tutte le principali “entità”. Parlano di trasformazioni, celebrando la natura, il ciclo della vita e il rapporto tra tutte le specie. In questa prospettiva, la montagna e le Dolomiti, residui di enormi banchi di corallo affiorati 250 milioni di anni fa, da barriera diventano valico, punto di passaggio e quindi luogo di incontro e contaminazione. La nona edizione di Biennale Gherdëina desidera evidenziare questa contaminazione, sovrapponendo ad antiche leggende nuove storie contemporanee, abbracciando un territorio geografico diffuso.

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Milo, Lin May Saeed (1973-2023)

Attraverso diversi format la rassegna raccoglierà i contributi di artiste e artisti provenienti da diverse parti dellʼEuropa continentale, del Nord Africa e del Medio Oriente, radunando una comunità multiculturale. Insieme alle nuove produzioni diffuse nelle diverse sedi della Biennale  quali Ortisei, Pontives, Selva Val Gardena,

The Parliament of Marmots presenterà una mostra retrospettiva su due sedi (la Sala Trenker di Ortisei e LoSpazio Zero della GAMeC di Bergamo) dedicata a Lin May Saeed (1973-2023). Artista tedesca di origini irachene, Lin May Saeed ha portato al centro della propria ricerca il tema animale.
Attivista per la difesa delle diverse specie viventi, nel suo lavoro si interroga sui motivi allʼorigine del conflitto tra gli animali e lʼessere umano, immaginando un futuro libero dallo sfruttamento e dalla sopraffazione.

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Diana Policarpo, Liquid Transfers

Oltre alla retrospettiva,The Parliament of Marmots presenterà, in collaborazione con GAMeC, una mostra collettiva che tratterà il tema del selvaggio in relazione ai fenomeni dellʼantropizzazione, del consumo dei territori e del collasso ecologico. “Pensare come una montagna”: è questa l’espressione da cui prende ispirazione la Biennale Gherdëina, coniata dal guardaboschi e scrittore ambientalista americano Aldo Leopoldin seguito allʼincontro con un branco di lupi. Così scrive:Soltanto la montagna ha vissuto abbastanza da potere ascoltare, imparziale, lʼululato del lupo”.

Saper apprezzare tutti gli elementi del vivente e le loro profonde relazioni: un invito a trascendere il punto di vista antropocentrico per contemplare lʼecosistema come organismo dotato di equilibrio e armonia, in cui i territori sono uno scrigno di processi rigenerativi da salvaguardare. Facciamolo anche noi: pensiamo come una montagna, la Biennale Gherdëina 9 e la Val Gardena vi aspettano!

Elena Volpato

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