Svalbard

Nel cuore dell’Artico norvegese, alla scoperta delle isole Svalbard, dove regnano gli orsi polari

La mitologia del viaggiatore pone le isole Svalbard, nell’estremo nord norvegese, nel Walhalla dei viaggi.
Aurore boreali senza eguali, orsi polari, paesaggi fantastici e ipnotici.
Questo sono le Svalbard, ma dietro a questo fascino ci sono urgenze che non andrebbero mai dimenticate.

Svalbard: tre isole ai confini del mondo

Svalbard
Zodiac cruising, Scoresby Sund, Greenland

Quanta tenerezza vi ha suscitato quella foto che ritrae un orso bianco addormentato su un letto scavato su un piccolo icerberg alla deriva? L’avrete vista tutti quella icona del cambiamento climatico e della trasformazione dell’Artico. È la foto che ha vinto il Wildlife Photographer of the Year People’s Choice Award, il concorso internazionale che dal 1965 è promosso dal Bbc Wildlife Magazine al quale dal 1984 si è unito il Museo di Storia Naturale di Londra.
Dove e da chi è stata scattata? Facile: nell’arcipelago norvegese delle Svalbard da Nima Sarikhani.

«È un’immagine che ci permette di vedere la bellezza e la fragilità del nostro pianeta – osserva il direttore del Museo londinese, Douglas Gurr – È un’immagine provocatoria, che ricorda il legame fra un animale e il suo habitat e che nello stesso tempo rappresenta, i pericolosi impatti del riscaldamento globale della perdita di habitat».

Svalbard
Le case colorate (photocrdit Visit Norway)

Dopo questa amara premessa, scopriamo la magia e la delicatezza di questo arcipelago, posizionato tra i 74 e gli 81° di latitudine nord, e tra i 10 e i 34° di longitudine est, che rappresenta la parte più settentrionale della Norvegia e le terre abitate più a nord del pianeta. Il nome Svalbard significa “costa fredda” ed è solo grazie alla corrente nord-atlantica che il clima si mantiene relativamente mite. La banchisa polare, che per tutto il periodo invernale attanaglia le isole, comincia a cedere nella tarda primavera, permettendo alle navi rompighiaccio di penetrare nei fiordi occidentali, finché in piena estate si può di solito circumnavigare tutto l’arcipelago.

«L’attività turistica maggiore è svolta nell’isola di Spitsbergen – racconta Gianna Forlastro, esperta di nord e direttore di www.easyweeks.com – precisamente a Longyearbyen, una cittadina cosmopolita con moderni hotel, un birrificio e più di 15 diversi ristoranti dove degustare i menù tipici a base di pernice e renna delle Svalbard, merluzzo atlantico (chiamatelo stockfish o stoccafisso, baccalà insomma) e salmerino artico, accompagnati da erbe e funghi della tundra, oltre che una delle cantine di vini più grandi della Scandinavia»

Svalbard
Nordaustlandet, la sconda isola per dimensioni

È qui che abita la maggior parte della popolazione, più di duemila sui circa tremila abitanti compresi nelle altre due isole: Edgeøya e Nordaustlandet. Spitsbergen è consigliabile utilizzarla come base per esplorare la natura ed il territorio circostante. Le escursioni per la visita dei ghiacciai sono senza dubbio emozionanti ed affascinanti: ammirare le splendide pareti, vedere e sentire il fragore dei blocchi di ghiaccio che cadono in mare è possibile grazie alle escursioni giornaliere in barca cui poter partecipare.

«Far parte e avvicinarsi di più al mondo ghiacciato è un’avventura imperdibile – prosegue Forlastro, condividendo la propria esperienza sulla Norvegia – Camminare sul ghiacciaio o esplorare magiche grotte sarà come tornare all’era glaciale. Essere accompagnati da guide professioniste è indispensabile quando si valicano i confini della città di Longyearbyen ed ecco il perché: oltre ad essere la rappresentazione perfetta dell’ambiente polare incontaminato dell’Artico, questa regione selvaggia ospita un’abbondanza e una diversità senza pari della fauna selvatica».

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La città fantasma di Pyramiden (copyright Fancesca Dani)

Quasi due terzi della superficie delle Svalbard è parco naturale protetto, con tre riserve naturali, sei parchi nazionali, 15 santuari di uccelli ma soprattutto le Svalbard sono il regno dell’orso polare. Essere consapevoli del fatto che questo sia il loro territorio, un ambiente fragile ma che non perdona, un ambiente che per colpa del riscaldamento globale e al conseguente cambio climatico è senza dubbio a rischio, rende il viaggio e la scoperta di questi territori ancora più emozionante. Le Svalbard hanno ottenuto la certificazione di Destinazione Sostenibile, un marchio di qualità dato alle località che operano in modo sistematico per ridurre l’impatto negativo del turismo.

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Le case colorate (copyright Shutttestock)

«È proprio il comportamento responsabile dei viaggiatori ad essere protagonista: non abbandonare rifiuti nella natura è il primo dei  “must” loro richiesti – spiega ancora Gianna Forlastro – A piedi, salendo con la guida sulla cima del mondo, in motoslitta o con gli sci o con una muta di vivaci husky se volete farvi un amico a quattro zampe che adora correre, i panorami incantati vi stupiranno. In motoslitta o in barca è possibile visitare la città fantasma di Pyramiden, un museo vivente che vi riporterà ai tempi della vecchia Unione Sovietica. Abitata da un migliaio di persone nel suo periodo di massimo splendore, partite quando chiuse la miniera di carbone, oggi vi è solo un luogo dove pernottare: il Pyramiden Hotel. Situata ad ovest di Longyearbyen, la città mineraria di Barentsburg, con i  suoi circa 450 abitanti, è il secondo più grande insediamento delle Svalbard».

La cultura russa e le case colorate danno la loro impronta a questa piccola città. Proprio a causa della forte attività mineraria precedente, quando la polvere di carbone era un bel problema, esiste ancora un’abitudine dell’epoca: togliersi le scarpe prima di entrare in un ristorante o in un hotel!

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L’Isfjord Radio Adventure Hotel

È ancora possibile, accompagnati da minatori, visitare la miniera russa di Barentsburg, tutt’ora operativa o provare di persona com’era la vita minatore nella “Gruve 3”, cioè Miniera 3: entrando a carponi nei passaggi più stretti.
Se il freddo vi spaventa, uno degli hotel più esclusivi della Norvegia, l’Isfjord Radio Adventure Hotel, situato sulla punta della deserta costa occidentale delle Svalbard, ha una sauna con vetrata panoramica da cui ammirare comodamente la natura circostante!

Le Svalbard sono note anche perché, così isolate, sono il posto ideale dove ha trovato casa lo Svalbard Global Seed Vault, la banca mondiale dei semi… a proposito di fragilità e sostenibilità!
All’interno c’è un deposito sotterraneo di mille metri quadrati che custodisce sementi provenienti da ogni parte della Terra. Sono protetti dal permafrost allo scopo di assicurare la produzione mondiale di cibo in caso di crisi planetaria.

Svalbard
Il Global Seed Vault

Ultime ma non per questo meno affascinanti le magiche atmosfere create dalle luci.
Il periodo buio dura da ottobre a febbraio e l’aurora boreale rende questa esperienza ancora più intensa. Luci danzanti create da un fenomeno fisico che si verifica quando i venti solari sono più forti del normale e colpiscono le particelle di gas presenti nell’atmosfera “eccitandole”. Le particelle caricate elettricamente rilasciate dal sole entrano in collisione con gas come ossigeno e azoto quando entrano nell’atmosfera terrestre, trasformandosi in luce verde, gialla, rossa o arancione nel cielo.

Svalbard
Le “northern lights” alle Svalbard: pura suggestione

Ci sono tante proposte di attività anche durante la cosiddetta notte polare, come ad esempio escursioni a piedi al monte Platåfjellet, uscite in slitta trainata dai cani, ciaspolate… a voi la scelta.
Se il vostro viaggio sarà tra aprile ed agosto un’altra luce vi attende: il sole di mezzanotte.

“Stava scendendo di nuovo la notte; il sole si era appena immerso nel mare ed era risorto, rosso, rinfrescato, come se fosse stato giù a bere. Mi sentivo più strano in quelle notti di quanto chiunque possa immaginare
…”
tratto da “Pan” di Knut Hamsun (1894)!

Elena Volpato

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